martedì 25 gennaio 2011

Borgotaro - Medjugorie di Paolo Pattoneri "CICCI"


In bici, da Borgotaro a Medjugorie, in 8 giorni: é la nuova impresa di Paolo "Cicci" Pattoneri. 1068 chilometri, tutti filati, tutti in bici, alla scoperta del mondo, alla scoperta dei propri limiti.




Sono le 6 e 30 quando Enrico, dal suo balcone mi augura buon viaggio, un saluto a moglie e figli, un'ultima occhiata alla CINELLI di EZIOBIKE, è il momento di partire.

Durante il tragitto, fino a Valmozzola stazione, gli amici che mi hanno aiutato per questo viaggio si susseguono per salutarmi. Già alla trattoria della stazione di Valmozzola la signora Maria mi offre un caffè, una breve pausa ristoratrice e di raccomandazioni.

La giornata è stupenda, certo a quest'ora del mattino fa un poco freddo, arrivo a Parma dove davanti allo stadio Tardini ho un appuntamento con un paio di amici, Silvia e Giulio,che mi accompagneranno fino a Brescello.

Purtroppo non posso passare da Casalmaggiore in quanto il ponte sul Po è chiuso per manutenzione. A Brescello una breve sosta con foto di rito davanti alle statue di Don Camillo e Peppone.



Salutati i miei amici mi dirigo verso Mantova dove volevo fare tappa ma la giornata è bella le gambe girano quindi decido di allungare di qualche decina di chilometri fino a Nogara (VR) In tutto 158 km. Per cena vado alla festa di un partito dove c'e' a cantare Omar, ero incuriosito dal personaggio dato che spesso lo si vede cantare a Videotaro nel programma di liscio, devo dire che a vene sul collo è pari a Pappalardo.

La seconda tappa mi regala una splendida giornata di sole e di traffico,infatti la strada che collega la bassa padana a Padova è un via vai di camion e auto, a 20 km da Padova per evitare la città cerco strade secondarie in aperta campagna,proprio tra Padova e Mestre,intorno alle una fa un caldo soffocante passo il paese di Fossò che curiosamente è gemellato con Medjugorie, più avanti attraverso Dolo bellissima cittadina piena di antiche ville e parchi storici.


La meta della giornata era Scorzè ma anche oggi le gambe girano a meraviglia e arrivo a Mogliano Veneto,dove incontro parecchie difficoltà per trovare da dormire,è qua che grazie al gestore di una tabaccheria, il gentilissimo Umberto, trovo un ricovero per la notte in un alberghetto di cinesi, un luogo probabilmente adoperato per molti usi, ma è tardi mi adeguo. Anche questa tappa è stata lunga, 155 km.
La terza frazione è una tappa speciale, rivedrò l'amico Massimo Ostrouska, per chi non lo conoscesse nel 1994\96 ha attraversato il continente americano dall'Alaska alla Terra del fuoco (estrema 94 nel web). A SanDonà di Piave attraverso il ponte sul fiume sacro alla patria.


Ho appuntamento nei pressi di Duino con Massimo precisamente al villaggio pescatore, un porticciolo con bellissime barche, ho approfittato degli amici di Trieste per fare un giretto in barca a vela, è stata una bella esperienza guidata dal capitano Andrea e dai racconti avventurosi di gioventù del capitano Ido.

La serata è stata ugualmente suggestiva, arrivato a Trieste i genitori di Massimo mi hanno ospitato per la notte e ho potuto assaporare la cucina della signora Grazia, abbiamo parlato della passata avventura di Massimo, è stata una serata appassionante, come si dice da noi abbiamo fatto "filosso". Davvero persone speciali.








Intanto in questa giornata altri 140 km sono stati pedalati. Il giorno dopo ero impaziente, mi prestavo ad attraversare la Slovenia per poi giungere in Croazia. A Trieste Grazia e Luciano mi hanno accompagnato all'inizio di una ciclabile che porta direttamente in Slovenia,é stata ricavata da una vecchia ferrovia dismessa.







All'inizio è tutta asfaltata,molto bella e mano a mano che che si sale , ne esce in una splendida cartolina di Trieste. Dopo pochi chilometri inizia la strada bianca purtroppo,nonostante il timore di bucare vado avanti attraversando strette valli carsiche e entrando in gallerie illuminate dal terreno,molto suggestivo. Chiedo ad un biker di nome Giorgio di indicarmi un'alternativa asfaltata per raggiungere la frontiera,gentilmente mi accompagna per qualche chilometro e dopo una rinfrescata ad una fontana ci salutiamo, ora sono di nuovo sull'asfalto e nonostante la forte pendenza pedalo di buona lena, non vedo l'ora di attraversare il confine





Dopo 70km e tantissima salita arrivo a Rijeka (Fiume), attraverso la città e comincio a seguire la strada costiera fino a Crikvenica, 118 km molto duri, è alta stagione turistica e faccio fatica a trovare un alloggio per la notte, mi rivolgo all'ufficio del turismo a la ragazza scuote la testa dicendomi che sarà molto difficile, dopo un'ora a girovagare all'apice della cittadina trovo in una (SOBE) camera privata il sospirato ripos




Una cosa curiosa mi è capitata in questo luogo, sono andato a comprare da un benzinaio le cewingum dopo l'ordinazione il commesso mi da il resto nonostante non avessi ancora pagato, cerco di spiegargli ma non capisce nulla di italiano, mi rivolgo al padrone che lo parla perfettamente e gli spiego la situazione, per la mia buona fede mi hanno regalato una scatola di cerini. Ero stupito ma anche orgoglioso di questo.

Il giorno dopo il sole mi sorride il mare è stupendo, la faccenda si fa subito dura sali scendi a non finire, più sali che scendi. All'apice di un salitone lungo parecchi kilometri, mi fermo a ristorarmi ad un bar sulla strada, scorgo 2 sagome in bici, molto affaticate, si fermano anche loro al bar e facciamo conoscenza raccontandoci in un misto italoanglotedesco i nostri rispettivi viaggi,li saluto e finalmente la discesa e ancora salita e su e giù, per tutto il viaggio è stato così, arrivo a BaricDraga dopo 130km, trovo alloggio dai signori Baric, incredibile ma vero in questo paese si chiamano tutti Baric.







Faccio spesa di frutta per il giorno dopo, un ristorantino è lontano 2 km quindi decido di mangiare sulla spiaggia e dopo un bagno mangio del tonno comprato prima. Io non conosco il croato e la scatoletta sembrava tonno, ho scoperto dopo che era mangiare per gatti. La sera conosco 2 ragazzi alloggiati dai signori Baric, sono Mary e Luca di Cuneo, gentilmente mi danno il loro numero di cellulare in caso avessi bisogno mi avrebbero portato aiuto. In seguito si riveleranno preziosissimi, non potrò mai ringraziarli quanto meritano.
















Il giorno dopo parto per la sesta tappa, giornata solare mare a specchio, per evitare la città di Zadar (Zara) sono passato su di un altopiano all'interno, qua la recente guerra ha picchiato molto, ho visto campi minati ancora da bonificare, case bombardate oppure colpite da pallottole. A dimostrazione delle atrocità sono i monumenti recenti con i nomi dei caduti, quasi tutti ventenni.




Mi fermo in una bancarella di frutta, prendo le solite pesche, volevo disfarmi della moneta in kune, ma ne manca mezza, la signora appena ho detto da dove arrivo e dove era la mia destinazione, me le voleva regalare, gli ho dato 5 euro.











Il giorno seguente finalmente le salite sono diminuite costeggio il mare bellissimo fino a Omis bellissimo luogo di villeggiatura, italiani, tedeschi, polacchi, ungheresi, austriaci, insomma un bel misto di gente.





Infatti per trovare l'alloggio (praticamente impossibile) mi devo accontentare di un 4 stelle, l'unica camera disponibile nella città, tappa di116km.





Al mattino parto per l'ultima frazione, so già dalle informazioni di cui dispongo che sarà durissima, dovrò attraversare le montagne per addentrarmi nell'entroterra, arrivare e attraversare il confine con la Bosnia.


Infatti da Makarska sul mare si snoda scavata nella roccia una strada da tappone dolomitico, la guardo dal basso pensando ai miei 15 kg di bagaglio che scorazzavo per la Dalmazia da una settimana.







Finalmente arrivo sull'apice del passo e se ancora sali scendi si alternavano ormai il più e' fatto. Discesa finalmente, mi concedo un panino in uno dei numerosi spiedi che si incontrano lungo la strada, maialini allo spiedo anche una decina uno in fila all'altro.



Dopo qualche chilometro da Vrgorac passo il confine con la BosniaErzegovina, mancano 40 km alla meta, pedalo con tranquillità ormai sto per raggiungere Medjugorie dopo 114km, finalmente capisco di esserci incrociando decine di autobus, costeggio una strada piena di alberghi, negozi, ristoranti,ed eccomi arrivato sono di fronte alla chiesa.


Curioso e noto che fra le tante migliaia di persone la stragrande maggioranza è italiana, diciamo che il rapporto è 100 a 1 fra italiani e persone di altra nazionalità.
Sapendo che arrivavo a Medjugorie la Marta, una ragazza di Borgotaro andata in pellegrinaggio, mi ha contattato e ci siamo incontrati. Grazie a lei e ad una ragazza di Monza di nome Anna, sono riuscito a trovare posto per la bicicletta e parte del bagaglio, dato che sono dovuto andare a 9 km da Medjugorie per l'alloggio che ho trovato in un centro cattolico italiano.

Ho seguito la messa pensando fosse di una durata come da noi ma e' risultata assai più lunga, 2,30 ore circa in croato.

Il giorno seguente di prima mattina torno a Medjugorie per salire sulla collina dell'apparizione, già tanta gente si ritrovava lungo il percorso a pregare, nel luogo dove la signora della pace è apparsa c'e' un silenzio surreale nonostante la calca di persone, tra le rocce della montagna scorgo tante foto di ragazzi e biglietti con richieste di grazia.













Altre persone raccolgono sassi della montagna sacra. Ritorno al paese attraversando bancarelle di ogni tipo, erano in vendita anche tartarughe di terra.


Alle 14,30 avevo appuntamento con i ragazzi di Cuneo conosciuti giorni prima che nel loro pellegrinare in Croazia si sono offerti di darmi un passaggio fino a Spalato da dove con un traghetto ho raggiunto Ancona e con un treno Parma. Ho proseguito poi per BorgoTaro in bicicletta. Sono stati 8 giorni intensi dove ho percorso 1068km con la Cinelli di Ezio. Ho conosciuto persone sempre disponibili ad aiutarmi, come del resto anche nei miei viaggi passati.
Un ringraziamento particolare per aver reso possibile questa avventura a Auto2000 di Bernazzoli, Cardinali elettroimpianti, Trattoria bar la stazione di Valmozzola, F.lli Bonaccio costruzioni edili, Formaggi d'Italia, Pizzeria bar da Romano a Berceto, Flli Baccarini autoriparazioni, Ettore Zanrè creazioni in legno su misura.
Un saluto affettuoso a chi mi è stato vicino............ arrivederci al prossimo viaggio!




Le foto e il testo e stato tratto da http://www.valtaro.it/.

Testo di Paolo "Cicci" Pattoneri





















































































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